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Francesca Sanesi

La politica generativa: ecologia integrale incontra BES City


Il 6 e 7 aprile la Cittadella delle imprese di Taranto è stata la sede del seminario "Verso una Rete Internazionale per l'Ecologia Integrale. Saperi e impresa a confronto", organizzato dalla Camera di commercio di Taranto con la Pontificia Università Antonianum, i Frati Minori d’Italia ed il Centro di cultura per lo Sviluppo “G. Lazzati”.

PUA è l’unica università francescana nel mondo e, a partire dall’Enciclica “Laudato si’” di Papa Francesco, sta portando avanti, con un gruppo di ricerca interdisciplinare, un progetto scientifico finalizzato a condividere una visione del mondo e una nuova concezione antropologica, che ridefinisca anche il concetto stesso di economia al servizio del bene comune.

Il seminario tarantino – due giorni di studio, discussione e confronto – è stato fortemente sostenuto dalla Camera di commercio di Taranto. Le due istituzioni hanno, infatti, immediatamente riconosciuto una naturale affinità di temi e di obiettivi e hanno deciso di realizzare a Taranto, luogo simbolo dell’inadeguatezza del modello di sviluppo tradizionale, la tappa dedicata all’ascolto delle imprese, con un focus specifico sull’economia circolare.

Nell’occasione, il Presidente dell’Ente camerale, Luigi Sportelli ha presentato il volume “La Camera di commercio di Taranto 2010 – 2017. L’evoluzione del Sistema: dalla promozione del territorio alla BES City”, realizzato da un gruppo di lavoro coordinato dalla Camera con la collaborazione tecnica dell’Azienda speciale Subfor e di Si.Camera.

Un periodo di enormi cambiamenti che hanno riguardato l’economia nazionale e locale e il Sistema camerale – con due importanti leggi di riordino. Sportelli ha ringraziato le Giunte e i Consigli che si sono succeduti, così come i vertici amministrativi e il personale che nel tempo hanno assicurato operatività all’Ente, consentendo alla Camera tarantina di continuare a svolgere al meglio il proprio ruolo di Organismo intermedio, cogliendo appieno le tendenze nazionali ed internazionali per rendere il miglior servizio alle imprese e raggiungendo risultati spesso superiori alle aspettative.

Perché presentare questo bilancio nel corso del seminario dell’Antonianum? Perché, spiega Sportelli: “c’è un filo rosso che lega ogni nostra azione in questi anni, ed è quello di una politica pubblica realmente utile, orientata al bene comune, generativa, che ha posto i temi dell’equità e della sostenibilità fra quelli prioritari nella programmazione camerale”. La ricerca di una nuova visione dell’uomo e dello sviluppo portata avanti da PUA e il lavoro strategico della Camera di commercio, pur muovendo da presupposti apparentemente diversi, si incontrano efficacemente.

Il volume presenta gli esiti dell’attività camerale negli ambiti di competenza, con particolare attenzione alla transizione verso una Pubblica amministrazione innovativa capace di interpretare le necessità delle imprese e di accompagnarle nella trasformazione digitale. Ma sono due le parole chiave sulle quali Sportelli si è voluto soffermare: Intelligenza Economica Territoriale come modello di “governance basata su una visione sempre più organica di questo territorio da sempre diviso: le Istituzioni definiscono in modo coeso le strategie di crescita e le portano avanti, ciascuna per le proprie competenze, ma con spirito unitario e facilitando la partecipazione e la condivisione”. E Benessere Equo e Sostenibile: “Nel 2010 siamo partiti dalla Responsabilità sociale d’impresa, dal Terzo settore e dall’impresa sociale. Non ci è bastato perché abbiamo da subito colto la necessità di affrontare tutti gli aspetti di quella che Zamagni chiama Sussidiarietà circolare. La nostra idea è la BES City, un modello sensibile, resiliente, inclusivo nel quale imprese, società civile, Enti del terzo settore e Pubblica Amministrazione operano e convivono secondo in un’ottica di sostenibilità con una visione volta al futuro".

"Questa nostra azione ha prodotto molti risultati: nel 2014 abbiamo portato per primi su questo territorio, insieme ai nostri partner, l’argomento del Benessere Equo e Sostenibile; fra i primi in Italia abbiamo lavorato sulle Società Benefit; sin dal 2015, sul Tavolo istituzionale permanente per l’area di Taranto, abbiamo sollecitato con forza il Governo a monitorare i risultati degli interventi pubblici attraverso gli indicatori del BES. Oggi abbiamo un Osservatorio di alto livello, ne facciamo parte e ne siamo sede; abbiamo realizzato un corso di alta formazione sulla progettazione e gestione di città e territori sostenibili, esperienza fra le più innovative nel nostro Paese, che ci ha portato appieno dentro Agenda 2030”. È un racconto, questo libro, che rende merito anche alle moltissime persone che hanno preso parte alle attività camerali, supportandole e attestandone l’utilità.

Ora, il seminario.

Giorno 1, parte 1: moderati da Antonio M. Mira, giornalista di Avvenire, si confrontano Padre Buffon, decano della Università Pontificia, Enrico Giovannini, fondatore e portavoce dell’Alleanza Italiana per lo Sviluppo Sostenibile ASviS, Mauro Magatti, sociologo e autore del libro “Cambio di paradigma”, Catia Bastioli, AD di Novamont, Vera Corbelli, Commissario alle bonifiche di Taranto.

Il decano, storico e Direttore scientifico del Centro per la Ricerca della Pontificia Università Antonianum, Giuseppe Buffon, ha introdotto i lavori della mattina con una magnifica presentazione. Quello di oggi, dice Padre Buffon, è un invito fatto alle imprese dall’Accademia (il gruppo PUA e le Università del territorio tarantino) che vuole entrare in un contatto empatico con quelle imprese: “Vogliamo mettere l’impresa al centro”. Buffon provoca il pubblico: “quello di oggi è un invito all’otium – lo si legge anche nella Laudato si’ di Papa Francesco - come prerequisito per la creatività”. E cita il Terzo Paradiso dell’artista Michelangelo Pistoletto: "io e tu si incontrano nel noi, è il senso della rete”.

Giovannini, via Skype, è soddisfatto che a Taranto, intorno ad ASviS ed alla Camera di commercio si stia coagulando una iniziativa molto importante per fare di questo territorio una sorta di palestra per capire se la collaborazione fra diversi soggetti può aiutare la comunità a programmare un futuro diverso. Un futuro – dice Giovannini – fatto di innovazione tecnologica, lavoro e innovazione sociale. “Non è un caso se come Alleanza abbiamo scelto Taranto come sede di uno degli eventi nazionali e principali del Festival dello Sviluppo Sostenibile che si svolgerà in Italia dal 22 maggio al 7 giugno prossimi”. Tema: l’economia circolare. (Save the date!)

Magatti dice che siamo da un’altra parte della Storia, in un’altra epoca. Il 2008 ha chiuso una stagione ed è iniziata una trasformazione, un processo di cambiamento di cui nessuno conosce l’esito: “Il punto non è far ripartire la macchina. Rotti gli equilibri del passato, siamo tutti alla ricerca di un equilibrio nuovo. Per questo è importante che 100 sbandati come noi siano qui oggi a riflettere. Non arriverà qualcuno dall’alto a portarci la soluzione”. E sottolinea l’importanza di guardare questa trasformazione con taglio antropologico, perché la sostenibilità non è solo questione istituzionale e tecnica. “Siamo alla ricerca di un nuovo scambio fra interessi economici e sociali con la mediazione della politica. Io vedo due scenari: uno è quello dello scambio efficienza per sicurezza, che è pericoloso e che io combatto; l’altro è, invece, quello dello scambio fra sostenibilità e contribuzione”. Conviene ascoltare (e riascoltare) l’intervento di Magatti e leggerne l’ultimo libro “Cambio di paradigma”. C’è un visione del futuro nella quale ci si può riconoscere.

Bastioli arriva dritta alla concretezza imprenditoriale: “Nasco ricercatore e insieme ad altri ci siamo resi conto che i brevetti non bastavano. Ci siamo posti la sfida di andare controcorrente, riconnettendo l’economia ai territori”. Come? Con un approccio circolare alla bioeconomia che rappresenta un vero e proprio modello di riferimento. Nel video la sua presentazione.

Il Commissario Straordinario per gli interventi urgenti di bonifica, ambientalizzazione e riqualificazione di Taranto, Vera Corbelli, espone i risultati dell'attività della sua struttura: “Abbiamo voluto gestire la complessità, da un lato attuando gli interventi prioritari per i quali il Governo aveva stanziato risorse, dall’altro facilitando la relazione fra saperi e la creazione di una rete tecnica e relazionale molto ampia e forte”.

Giorno 1, parte 2: con la relazione di Mariapaola Biasi, Segretario generale di Zoè, la Fondazione del Gruppo Zambon, inizia il pomeriggio di incontro con un panel di imprese operanti sul tema dell’economia circolare discute con l’Accademia del modo in cui è più facile incontrarsi per costruire un manifesto per l’ecologia integrale. È una narrazione concreta e stimolante. Si susseguono le esperienze, si pongono i problemi e le opportunità. Colpisce l’intervento del presidente di Costellazione Apulia, Vincenzo Barbieri, che mette in relazione Industria 4.0, trasformazione tecnologica e tema del lavoro e delle competenza. Ambiti sui quali sarà necessario avviare una riflessione seria, se vogliamo ridefinire la visione antropologica e che saranno fra quelli affrontati in giugno nell’edizione 2018 de I Colloqui di Martina Franca (sostenuti anche dalla Camera di commercio di Taranto, facilitando la partecipazione gratuita delle prime venti imprese con sede a Taranto e provincia che vi parteciperanno).

Giorno 2: l'ultima fase del seminario si apre con la relazione di Angel Molina Garcia, docente dell'Universidad Politecnica de Cartagena (Spagna) su "Integrazione risorse rinnovabili nei sistemi energetici". Più tardi, storici, filosofi e teologici, ingegneri, economisti, scienziati, istituzioni si riuniscono nella Sala del Mare della Cittadella delle imprese e cominciano a tirare le somme. È un dialogo arricchente, dal quale emergono alcune prime considerazioni su dove e come coagulare l’interesse delle imprese sul tema portato avanti da Antonianum.

Fra le cose che colpiscono, alcuni punti sollevati da Giovanni Petrini, amministratore di On! Srl Impresa Sociale: il cuore di tutto è la comunità; non dimentichiamo la digitalizzazione e i modelli che si affermano (dove, ad esempio, Amazon ci rende apparentemente “consumatori felici”); nella scrittura del manifesto è inevitabile il coinvolgimento dei giovani che comprendono il mutamento del paradigma di pensiero e di percezione nel quale siamo immersi. Concordiamo, sono dinamiche che non possono essere trascurate se vogliamo davvero ripensare la nostra visione antropologica.

Il percorso di Antonianum proseguirà, certamente proficuo. Così come non si ferma il nostro viaggio verso la BES City.

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